A TUTTI GLI AMICI, SOCI, VOLONTARI, OPERATORI, AMANTI, AFFILIATI:

Ci siamo ubriacati con un silenzio assordante ma soltanto per pensare, valutare ed attivarci nel modo giusto per lottare e difendere le nostre codine ed oggi vogliamo raccontarvi tutto:

Eravamo presenti ed abbiamo fatto sentire la nostra voce all’incontro tenutosi il 23 luglio u.s. presso l’Università pontificia Salesiana con la sindaca Virginia Raggi, il presidente Giovanni Caudo, la dirigente di Roma Capitale dott.ssa D’Aprile e il Direttore Tecnico AMA dott. Bagatti.

Durante quell’incontro, ci hanno comunicato che l’area proposta per il trasbordo è quella adiacente il canile, o meglio, l’accesso del canile, il parcheggio del canile, i campi del canile a ridosso dei box del giardino centrale e dei doppi cancelli d’ingresso.

Allora, sappiamo che la tutela animali non è proprio all’avanguardia, che anche noi possiamo avere dei torti, che molti penseranno subito meglio vicino ad un canile che ai centri abitati, scuole etc., che non ci hanno tolto il nostro terreno ma hanno solo deciso di venirci in braccio con l’attività di trasbordo, e che a detta loro, tale attività non comporta la contaminazione del terreno in quanto i rifiuti non toccano terra…..

Ma solo coloro che sanno e conoscono come teniamo le nostre codine, le cure mediche, i vaccini, le prevenzioni, l’abbassamento dello stress, la socializzazione, il soddisfacimento di tutti i loro bisogni primari, insomma non solo il benessere fisico ma anche quello mentale… sanno che questo, andrebbe a distruggere il canile e sanno anche quale valore aggiunto e punto di riferimento siamo all’interno del territorio del III municipio ma anche ben oltre.

Invece “loro” vorrebbero asfaltare il tutto, installare un rullo trasportatore e trasbordare oltre 200 tonnellate al giorno di indifferenziata, quindi oltre 25 camion compattatori oltre i più numerosi “squaletti”, con un lavoro di 12 ore al giorno;

“Loro” non conoscono quel territorio, gli allagamenti e ogni giorno devono disinfettare la “loro” area e il giardino centrale del Rifugio è ad un livello più basso del terreno scelto per l’attività di trasbordo.

Tutto ciò quindi significherebbe spazzar via quasi 30 anni di operato di una Onlus come il Rifugio Code Felici perchè la nostra forza è sempre stata quella di tutelare gli indifesi, assicurare loro benessere e abbattimento dello stress di una vita di privazione da canile, e il sito di trasbordo in quell’area non ci permetterebbe più di far fede a tutti i nostri punti cardine sopra detti… i nostri cani sarebbero sollecitati visivamente, olfattivamente ed acusticamente dalle attività dell’AMA per la metà della giornata, la situazione sanitaria non sappiamo se riusciremo a gestirla e tenerla sotto controllo come oggi, il nostro lavoro potrebbe essere futile e non potremmo accettare di far vivere i nostri cani lì.

Quindi siamo di nuovo e dar voce a chi non la ha e vita a chi non la poteva chiedere, e come sempre abbiamo bisogno di tutti voi nell’urlo di coraggio e di speranza che il rifugio code felici deve gridare forte e all’unisono; e la voce sarà tanto più alta quanta la necessità di difendere i diritti degli animali, le esigenze naturali e biologiche del terreno in cui i nostri cani vivono da anni e soprattutto abbattere, con tutta la forza, l’indifferenza altrui, per continuare a dare una “casa” ai più sfortunati, portando avanti il Rifugio con difficoltà e con le attività di volontariato animalista che operano da anni e sempre oltre le reali possibilità ma senza mai fermarci… NEANCHE QUESTA VOLTA! 

ASSOCIAZIONE RIFUGIO CODE FELICI ONLUS